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ACCOGLIENZA E INTEGRAZIONE: LE TESTIMONIANZE PER I 10 ANNI DEL PROGETTO SAI
L’Italia che lavora. È stato questo il titolo dell’incontro organizzato dalla Cooperativa sociale Tertium Millennium e dal Comune di Polla in occasione dei 10 anni del Progetto SAI (Sistema di Accoglienza ed Inclusione ). Un’occasione importante, “condivisa” con altri 5 comuni che a maggio del 2014 si ritrovarono insieme a parlare di “Terra d’asilo”. I Comuni erano quelli di Padula, Roscigno, Pontecagnano Faiano, Eboli, Santa Marina.
Il 18 novembre scorso, nell’auditorium “Rocco Giuliano” dell’Istituto Omnicomprensivo di Polla, si è ripercorso un decennio attraverso il fil rouge dell’integrazione socio-lavorativa. Una manifestazione sorretta da 17 comuni titolari o coinvolti in 11 progetti SAI e dal mondo del terzo settore, dalla Tertium Millennium fino alla Cooperativa sociale Il Sentiero e l’Opera di un Altro. Tanti gli amministratori presenti, il sindaco di Eboli Mario Conte, la vicesindaco di Roscigno Marialuisa Pecori, il sindaco di Buonabitacolo Giancarlo Guercio, il sindaco di Sanza Vittorio Esposito, il sindaco di Padula Michela Cimino e poi ancora la vicesindaca di Sacco Emilia Polito, il sindaco di Bellosguardo Geppino Parente, l’assessore di Sant’Arsenio Rosanna Pistone, l’assessore alle Politiche Sociali del Comune di Capaccio-Paestum Mariarosaria Picariello, il sindaco di Atena Lucana Luigi Vertucci, il sindaco di Vibonati Manuel Borrelli, l’assessore alle Politiche Giovanili del comune di Montesano sulla Marcellana Carmen Di Pierri, il sindaco di Casalbuono Attilio Romano, il sindaco di Sala Consilina Mimmo Cartolano.
A fare da padroni di casa il sindaco di Polla Massimo Loviso e la dirigente scolastica Carmela Taglianetti. Al centro del dibattito 6 storie di giovani migranti, ex beneficiari dei progetti SAI riusciti a raggiungere una autonomia socioeconomica in seguito a dei contratti di lavoro.
Il primo cittadino ha ricordato l’accoglienza ultradecennale sostenuta dal compianto Rocco Giuliano soffermandosi sul “modello Polla”, sulla vitalità del tessuto produttivo del territorio e sulla collaborazione degli imprenditori. « Il sistema di accoglienza e di integrazione di Polla può essere un sistema di riferimento un modello a cui ispirarsi per poter guardare lontano» .
«Questa giornata è un piccolo traguardo- ha detto Don Vincenzo Federico sin dal 2011 in prima linea nell’accoglienza dei migranti richiedenti asilo- stiamo raccontando una storia. Questa è una sfida che non abbiamo affrontato eroicamente da soli ma con un coinvolgimento territoriale dei sindaci. Il lavoro è la chiave che rende protagoniste le persone»
Sul palco l’imprenditore Giuseppe Pinto e Ali Nur Mohamed ospitato negli anni addietro nel SAI di Polla e oggi operaio presso la Pinto srl. Ali Nur che ha deciso di vivere nel centro storico. Ali Nur che ringrazia l’equipe di Polla. Un ringraziamento mosso dalla voce commossa ed emozionata. E ancora Adnan arrivato nel 2014 beneficiario del SAI di Padula. Adnan che arriva in Italia con una laurea in economia e commercio. Adnan Shabbir il cui destino lo porta fino davanti alla porta dell’azienda Rosciano Distribuzione srl.e poi l’incontro con Giovanni Rosciano. Lavoro, sacrifici, fin quando Giovanni non punta su di lui. Oggi Adnan si è sposato, è diventato papà , vive a Monte San Giacomo ed è responsabile di magazzino.
E poi c’è la storia di Aphane Nazega, arrivato da minore straniero non accompagnato nel 2016 a Polla, si diploma all’Istituto Socio sanitario e frequenta il corso per diventare operatore socio sanitario. Oggi Aphane con la sua qualifica lavora presso il Centro Residenziale per Anziani ad Ottati gestito dalla Cooperativa sociale Il Sentiero. Sul palco con lui il presidente Fiore Marotta che illustra il progetto SAI MSNA di Padula che conta oggi 114 posti distribuiti in 6 comuni e poi ancora i progetti SAI di Bellosguardo e di Atena Lucana rivolti ai nuclei familiari con bambini. La storia di Aphane? «L’ Italia oggi ha bisogno di persone qualificate».
Anche Mamadou Doumboya arrivato nel 2015 nel Vallo di Diano presso il Sai di Padula segue il percorso per diventare operatore socio sanitario. Oggi lavora presso la Bottega dell’Orefice struttura per persone con disagio mentale a Sala Consilina gestita dalla Cooperativa sociale L’Opera di un Altro. Il presidente Domenico D’Amato rimarca il ruolo fondamentale di Mamadou all’interno della struttura. «È diventato un punto di riferimento: questa è la dimostrazione che nell’ambito del SAI si fa un progetto integrato: istruzione, formazione, lavoro».
Ospite dell’evento anche Antonio Marchiello, assessore al Lavoro e alle Attività Produttive della Regione Campania. «Abbiamo impegnato 20 milioni di euro per l’autoimprenditoria 10 milioni per i giovani e i non occupati e 10 milioni per le donne»
Tra le testimonianze anche quella di Michele Damiano dell’Idro Ice Costruzioni srl e di Aboubacar Diabate attualmente beneficiario del progetto SAI di Padula e quella di Wahba Megally – maggiorenne da poco tempo- che dopo essere stato presso la comunità alloggio Un mondo a Colori di Atena Lucana da qualche mese lavora con Antonio Fabio presso l’attività “Al forno di Nonno Pietro” a Sala Consilina.
Le conclusioni sono state affidate a Cristina Passacantando referente del Servizio Centrale SAI che ha fornito alcuni dati rispetto ai progetti SAI finanziati sul territorio nazionale: 38 687 posti per 781 progetti. In Campania i posti sono 4780, 126 i progetti di accoglienza, mentre i posti nella sola provincia di Salerno sono 1226 .
«La cosa bellissima è che al centro del nostro lavoro ci sono le persone alle quali da sempre il SAI vuole offrire la migliore accoglienza integrata. Le persone vengono accompagnate alla riconquista della propria autonomia, all’inclusione sul territorio, e ciò è possibile solo quando le istituzioni il terzo settore, il territorio fanno rete. Una rete sensibile che coinvolga tutti gli attori. È stato bello vedere le persone sorridenti».
Cristina Passacantando insieme a Monica Lanzillotto responsabile dell’Ufficio Minori stranieri non Accompagnati del Sai e a Danilo Travaglioni Dipartimento immigrazione di Anci prima del convegno hanno visitato a Polla sia la struttura sede del progetto SAI MSNA presso ex convento dei Cappuccini sia quella ubicata nel centro storico in Piazza dei Parlamenti. Infine la consegna degli attestati alle aziende presenti. Aziende del Vallo di Diano, del Golfo di Policastro, dell’Alta Valle del Calore, della Piana del Sele.
“Per aver condiviso con noi la sfida dell’accoglienza, per aver aperto le porte della sua Azienda a persone migranti contribuendo con il valore della dignità del lavoro e dell’inclusione sociale al prosieguo del loro cammino di vita in Italia”
130 attestati e 130 grazie.
Stefania Marino